Excursions
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Alla scoperta del territorio
A pochi passi dal nostro hotel potrete visitare l’incantevole Villa Lante: uno dei tesori più preziosi della Tuscia. Passeggiate nei suggestivi giardini e nel verde parco, soffermatevi ad ammirare le storiche fontane e visitate le bellissime Palazzine.
Oltre alla visita di Villa Lante regalatevi una passeggiata nel grazioso borgo antico di Bagnaia: fra stradine strette, antiche chiese e caratteristiche piazzette vi sembrerà di fare un viaggio indietro nel tempo.
A pochi minuti di auto dal nostro hotel potrete visitare l’incantevole città di Viterbo: tra musei, chiese ed il meraviglioso quartiere medievale di San Pellegrino non avrete che l’imbarazzo della scelta.
Poco distante dal nostro hotel, nella frazione de La Quercia, lasciatevi sorprendere dal maestoso santuario dedicato alla Madonna della Quercia. Questa basilica, per la sua bellezza e imponenza, vi ruberà il cuore all’istante.
Infine, vi consigliamo di concedervi una giornata di relax alle famose terme di Viterbo. La preziosa acqua sulfurea è in grado di coccolare sia il corpo che la mente.
ITINERARIO ETRUSCO
Cerveteri, Tarquinia, Vulci, Tuscania (totale Km. 270)
Da Bagnaia, attraversando Viterbo, si giunge a Vetralla tramite la Cassia (S. 2), strada dell’epoca romana, per una visita alla Chiesa romanica di S. Francesco ed un’ escursione alla Necropoli etrusca di Norchia (Km. 12).
Si prosegue poi per Monteromano, fino all’ Aurelia (S.S. 1) ed alla Necropoli etrusca di Cerveteri, a sud di Civitavecchia, in provincia di Roma.
Il paese di Cerveteri è invece di aspetto medievale, ma la sua notorietà deriva dalla Necropoli ricca di suggestive tombe del VII – II secolo a.C., tra cui la Tomba dei Rilievi, unico esempio di camera sepolcrale a stucchi policromi.
Tarquinia, meta turistica tra le più rinomate d’Italia, anche per le specialità gastronomiche del Lido, si raggiunge riprendendo la statale verso nord che conduce, superando Montalto di Castro, alla zona archeologica di Vulci, la quale conobbe grande splendore dal VII al I sec. a.C. Giunti nell’area, si ha la suggestiva visione di un maniero solitario dominante su un’area selvaggia, punteggiata di massi dirupati coperti da fitta vegetazione per la forte umidità causata dal fiume Fiora.
Dalla vicina Canino, nota per il pregiato olio di oliva, è agevole raggiungere Tuscania e le sue imponenti chiese in stile romanico-lombardo; distrutta da un terremoto nel 1971, è stata quasi totalmente rinnovata.
Ritornando a Viterbo, una deviazione presso la zona termale – già famosa ai tempi dei Romani per le salutari acque sulfuree – conduce alla suggestiva Necropoli rupestre di Castel d’Asso, inconsueta concentrazione di tombe monumentali a facciate architettoniche del IV – II sec. a.C. Gli amanti dell’archeologia non rimarranno di certo delusi e, sicuramente, torneranno nella zona attratti da una forza misteriosa quale è quella del fascino etrusco.
INTORNO AL LAGO DI BOLSENA
Bolsena, Orvieto, Civita di Bagnoregio, Montefiascone, Ferento (totale Km. 140)
A circa 20 chilometri da Viterbo verso Siena, deviando per Marta, ridente località sulle sponde sud-occidentali del Lago di Bolsena nota per il buon vino (Cannaiola), si raggiunge Capodimonte, centro balneare attrezzato con chalet e stabilimenti, dominato dal cinquecentesco Palazzo Farnese, eretto sulla struttura di un maniero feudale.
Da Valentano si arriva a Gradoli, di cui si ricorda il pregevole “Aleatico”, ed a Bolsena, dove meritano un assaggio le anguille del lago. Bolsena, l’antica Volsinii, sulle sponde nord-orientali del lago omonimo, fu una delle città più insigni d’Etruria; meritano una visita le viuzze ricche di osterie ed il Duomo.
Attraverso la S.S. 71 si prosegue per Orvieto, famoso centro turistico dell’Umbria di origine etrusca, dominato dal Duomo iniziato in forme romaniche, con portali gotici e affreschi del ’300 e ’400; caratteristico è anche il Pozzo di San Patrizio. Nei pressi, il paese di Bagnoregio, da cui si ammira il suggestivo spettacolo di ”Civita, il paese che muore”, pittoresco borgo medievale arroccato su un colle tufaceo in mezzo ad una vallata di argille franose, luogo natale di Bonaventura Tecchi.
Dopo aver visitato la tomba dell’abate Defuc nella Chiesa di San Flaviano a Montefiascone, legato alla leggenda del celebre vino “Est! Est!! Est!!!”, si devia al Km. 95 della Cassia per il Teatro romano di Ferento, al centro di una vasta ed interessante zona archeologica, edificato accanto a quelle che un tempo furono le Terme romane.
Le migliori stagioni per visitare questi romantici luoghi ricchi di storia, sono primavera ed autunno;
il lago assume riflessi particolari e la vegetazione, fitta e rigogliosa, si colora di sfumature che ricordano quelle delle fiabe.
SUI COLLI CIMINI
Bagnaia, Bomarzo, Soriano nel Cimino, Civita Castellana, Castel S.Elia, Sutri, Ronciglione, Caprarola (totale Km. 140)
Da Bagnaia, dove è d’obbligo una visita ai giardini di Villa Lante, due deviazioni conducono al pittoresco borgo medievale di Vitorchiano ed al Parco dei Mostri di Bomarzo.
Quest’ultimo, creazione inconsueta, stravagante ed unica al mondo, ricca di mostri ed orchi giganteschi, fu fatta realizzare dal Principe Pier Francesco Orsini verso la fine del XVI secolo.
Terminata la visita del parco si sale a Soriano nel Cimino, rinomata località climatica di villeggiatura a 500 metri di altitudine tra boschi e castagneti, già residenza estiva del Papa Nicolo III Orsini.
Fermandosi a Vignanello per una visita al Castello Ruspoli e Fabrica di Roma, si giunge, dopo una breve sosta ai ruderi di Faleri Novii, a Civita Castellana. Industriosa cittadina nota per la produzione delle ceramiche artistiche, vanta numerosi e pregevoli monumenti, tra cui il Forte San Gallo e il Duomo.
Attraverso la S.S. 31 si giunge a Castel S. Elia, la cui basilica romanico – lombarda conserva affreschi di valore.
Notevoli, nella vicina Nepi, la cripta del Duomo e la facciata cinquecentesca del Palazzo Comunale.
Da Sutri, dopo una visita al Duomo, al Sacello della Madonna del Parto e all’Anfiteatro, si prosegue per Capranica, in cui merita una visita la Chiesa romanica di San Francesco.
Procedendo si arriva a Ronciglione, caratteristico borgo medievale nei pressi del Lago di Vico, col suo suggestivo habitat paludoso nei pressi della “Riserva naturale omonima”.